Circolo con bar? Attenzione all’attività prevalente!

2018.07.11 - Circolo con bar

Per capirci:

Se hai un circolo culturale di scacchi e apri un baretto nel circolo, devi incassare più dalle quote associative e dai tornei che dalle bevute, altrimenti l'Agenzia delle Entrate non ti riconosce come associazione e chiede i soldi delle tasse ai soci fondatori.

 

Per essere precisi:

Associazione che in prevalenza svolge attività di bar è attività commerciale

La corte di cassazione, con l’ordinanza n. 15475 del 13 giugno 2018, ha stabilito che l’attività di bar con somministrazione di bevande verso pagamento di corrispettivi specifici svolta da un circolo culturale, anche se effettuata ai propri soci, non può in alcun modo rientrare tra le finalità istituzionali del circolo e deve, dunque, ritenersi ai fini del trattamento tributario, attività di natura commerciale.

Per la qualificazione dell’attività “non commerciale”, non basta accertare l’esclusione di terzi tra i soggetti potenzialmente destinatari dell’attività di bar nel circolo.

La Corte di Cassazione ha precisato che l’attività di gestione di un bar ristoro da parte di un’Associazione può essere qualificata come “non commerciale” ai fini dell’Iva e di quella sui redditi soltanto se la suddetta attività sia da ritenere strumentale rispetto ai fini istituzionali dell’ente stesso e sia svolta solo in favore degli associati.

Inoltre l’attività di bar all’interno dei locali dell’associazione non deve essere assolutamente prevalente rispetto all’attività istituzionale.

Il disconoscimento della qualifica di ente “non commerciale” ha portato al recupero dell'irpef dovuta in capo al socio fondatore.